FAQ – Le domande che ci rivolgono più spesso

Analisi delle acque

Le acque destinate ad uso potabile devono rispondere ai parametri specificati nel D.Lgs.31/2001. L’acqua potabile, deve essere salubre e pulita, ovvero non deve contenere microrganismi né altre sostanze in concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana.
Le attuali norme, recepite a livello di Comunità Europea, definiscono i requisiti di potabilità attraverso il monitoraggio di 53 diversi parametri, per ognuno dei quali è stato fissato un limite di concentrazione.

Dipende dai parametri che devono essere determinati. Per quanto concerne, ad esempio, l’analisi microbiologica e molti parametri chimici, i test devo essere effettuati al massimo entro le 24 ore dal prelievo.

I campioni devono essere riposti in contenitore frigorifero, coibentato alla temperatura di 4°C.

Leggere le analisi

Il limite di rilevabilità è la concentrazione limite al di sotto della quale non è possibile rivelare la presenza di un analita. La concentrazione dell’analita da misurare deve fornire un segnale strumentale significativamente diverso da quello prodotto dal bianco.

Il limite di quantificazione è la concentrazione limite al di sotto della quale non è possibile ottenere strumentalmente una misura quantitativa di un analita. Il limite di quantificazione è in genere un numero superiore al limite di rilevabilità, ma comunque da esso dipendente.

LOD è l’acronimo inglese di Limit of Detection, e corrisponde al limite di rilevabilità di un analita.

LOQ è l’acronimo inglese di Limit of Quantification, e corrisponde al limite di quantificazione di un analita.

Analisi dei metalli

Il contenuto totale di un metallo nella matrice si determina dopo la sua mineralizzazione, ovvero trasformazione in metallo allo stato elementare. E’ possibile tuttavia determinare le forme in cui uno stesso metallo può presentarsi nella matrice attraverso un protocollo di speciazione che prevede un passaggio precedente (i.e. derivatizzazione o separazione cromatografica).

Le etichette alimentari

La data di scadenza riportata sulla confezione non si riferisce al contenuto ma al contenitore. Se correttamente conservata, l’acqua non perde la potabilità, l’unica cosa che può variare e il suo contenuto in sali minerali.

Il PET con cui sono realizzate le bottiglie, invece, è soggetto a un processo di degradazione e per questo la normativa sulla sicurezza alimentare impone l’indicazione della data di scadenza, che essenzialmente indica il tempo in cui il packaging si mantiene integro se correttamente conservato. L’esposizione alla luce o a fonti di calore può generare il trasferimento nell’acqua di sostanze tossiche come l’antimonio o l’acetaldeide.

Rappresenta la garanzia della qualità per il cliente, in quanto garantisce che l’azienda e/o il fornitore rispetta tutti gli standard qualitativi richiesti  all’International Organization of Standardization (ISO).

Il claim salutistico di un alimento è una indicazione accessoria contenuta in etichetta contenente le indicazioni sulla salute che a quell’alimento sono state riconosciute a livello comunitario, in accordo al Regolamento 1924/2006. In Europa l’Ente deputato all’attribuzione dei claim salutistici l’ l’EFSA, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare.

Si tratta di un metodo oggettivo che sfrutta gli organi sensoriali umani i quali, secondo studi certificati, si comportano come dei veri e propri strumenti di misura. Le caratteristiche chimiche sono importanti, ma non consentono in assoluto di stabilire la qualità di un olio extravergine. Infatti, se il prodotto non possiede determinate caratteristiche percepibili ai sensi, i parametri chimico-fisici hanno un valore relativo. Spesso si verifichino condizioni per le quali un olio risulti “extravergine” alle analisi chimiche, ma non all’esame organolettico, quando invece raramente succede il contrario.

Il sistema del Panel test, disciplinato dalle norme introdotte con il Reg. CEE 2568/91, è una metodologia analitica standardizzata che vede operare un gruppo di assaggiatori selezionati, addestrati ed allenati che contribuisce a dare un giudizio globale sulla qualità di un olio extra vergine di oliva e costituisce un elemento di caratterizzazione e differenziazione fra tanti prodotti proposti sul mercato, analiticamente simili fra loro. Inoltre, la valutazione dell’odore e del sapore serve a risalire alla storia del prodotto e alla cura con cui è stato ottenuto: la varietà delle cultivar impiegate, il grado di maturazione e di gestione delle olive, il processo di estrazione dell’olio e le condizioni di conservazione del prodotto.